Sabato 28 dicembre ore 17:00 in Via dei Calzaiuoli 65/R, presidio davanti alla cioccolateria Venchi in solidarietà ai lavoratori licenziati e per denunciare sfruttamento e repressione nei confronti di tutti i lavoratori.
Purtroppo con il progressivo inasprimento della repressione, spesso arbitraria, nel mondo del lavoro, oggi anche il settore del cioccolato è diventato aspro e indigesto.
Ormai da circa un anno infatti, tre giovani lavoratori della cioccolateria Venchi di Via Calzaiuoli, a Firenze, sono stati vilmente licenziati, per aver mosso ilarità su prodotti commerciali di cannabis light, venduti dal negozio di Via del Corso; battute private che hanno però avuto la sfortuna di essere colte da una zelante collega in carriera, che interpretando in maniera distorta il dialogo, riferiva una realtà capziosa all’azienda, che tramite i suoi dirigenti istruiva una folle caccia alle streghe; una tempesta da un bicchiere d’acqua, dove rischiano di annegare diritti e dignità dei lavoratori coinvolti, che sono stati prima sospesi e poi licenziati.
Poco importa a Venchi che alcuni prodotti sul mercato, regolarmente venduti da negozi autorizzati, pur riportando disegni allegorici non contengono in realtà alcuna sostanza stupefacente, poco importa a Venchi che comunque non c’è nessun riscontro oggettivo che alcun ché di non autorizzato sia mai entrato in negozio; né è importato a Venchi che si tratta di lavoratori onesti e corretti nelle loro mansioni, l’azienda ha comunque colto la palla al balzo per un’azione dimostrativa, allineata alle recenti campagne mediatiche.
Così, alcune banali esternazioni si sono trasformate in un dramma amaro, che dimostra come oggi i lavoratori siano solo numeri, anche per aziende che dovrebbero essere dolci per missione e invece sono tutt’altro. I dirigenti di Venchi, ben sapendo della forzatura sindacale e legale che stavano mettendo in atto, hanno persino tentato di spingere i ragazzi a licenziarsi autonomamente e poi minacciato i lavoratori di chiedere loro danni di immagine nel caso in cui non ritirino le accuse contro l’azienda e rinucino a rivendicare i propri diritti, nel processo appena iniziato.
Se per i dirigenti di Venchi alcune battute innocenti, avvenute lontano dalla clientela possono rappresentare un danno d’immagine, “apprezzeranno” invece la campagna di sostegno che stiamo lanciando per i lavoratori, con presidi e volantinaggi.
Singolare che l’Ad dell’azienda Daniele Ferrero ed uno dei maggiori soci azionisti, il toscano Niccolò Cangioli, sono stati indicati da autorevoli giornali come legati al Italia Viva e a Matteo Renzi; così la nauseante campagna reazionaria contro “l’abisso” della cannabis light, promossa dalle Lega di Salvini, si sposa perfettamente con gli atteggiamenti repressivi di management aziendali del così detto centro-sinistra, a dimostrazione che il padronato, al di là delle sue collocazioni trasformiste e opportuniste, trova sempre la quadra nello sfruttamento dei lavoratori e nell’autoritarismo.
Siamo determinati a sostenere questi lavoratori per i quali chiediamo il reintegro immediato nel posto di lavoro e i dovuti risarcimenti per i mesi non lavorati.
Per quanto ci riguarda sapremo certamente individuare, anche per queste feste, differenti cioccolaterie e diverse marche di cioccolato ben più “dolci” e siamo certi che lo stesso faranno le persone che informeremo di questa disgustosa vicenda.
Cub Firenze, Cub Rail, Collettivo Politico 13 Rosso