CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DI MERCATONE UNO

La chiusura di Mercatone Uno dovuta al fallimento dell’azienda per un “buco” da novanta milioni mette in strada oltre 1800 lavoratori sparsi in tutta la penisola. Il licenziamento non è neanche stato comunicato ai lavoratori in maniera ufficiale ma lo hanno saputo solo tramite un giro di messaggi su Whatsapp nella notte. L’ennesimo massacro sociale in un paese ormai dilaniato dalla crisi iniziata nel 2008 e mai finita. Una disoccupazione ormai cronicamente sopra al 10/11%, un tasso di occupazione tra i più bassi in Europa, una emigrazione giovanile allarmante e superiore al numero di entrate di immigrati.

Questi sono i dati che a maggio 2019 ci consegna il “governo del cambiamento”, in questo in perfetta continuità con i governi che lo hanno preceduto. In una situazione così drammatica i sindacati confederali, coloro che dovrebbero difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori, tacciono ormai da anni. In Italia non si promuove uno sciopero generale (escludendo quelli lanciati ogni anno dalla galassia del sindacalismo di base) dal dicembre del 2014.

Davanti alle crisi aziendali che sempre più spesso mandano a casa migliaia di lavoratori i confederali balbettano sempre di tavoli con le istituzioni, piani di investimento, ecc. Mai di rilanciare la lotta, unica via per scongiurare le chiusure. La crisi di Mercatone Uno non si discosta da questo andazzo. Anziché promuovere la lotta dei lavoratori, chiamare alla mobilitazione tutto il settore del commercio fino ad uno sciopero generale i confederali propongono un tavolo di trattative dal MISE. Un tavolo al MISE c’era già stato a marzo, dove erano state date delle rassicurazioni sui posti di lavoro , e questa è la fine dopo solo due mesi. Ed oggi che si fa? si ripropone un tavolo al MISE.

Ancora meno i lavoratori si devono fidare delle rassicurazioni dei due ministri Salvini/Di Maio che il giorno prima delle elezioni, appena saputo della crisi, hanno twittato che loro risolveranno il problema del lavoro per i 1800 licenziati. Dei veri e propri sciacalli pronti a tutto pur di raccogliere il voto disperato di queste 1800 persone.

Come Collettivo Politico 13 Rosso vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutti i lavoratori licenziati.

Siamo e saremo disponibili ad appoggiare le loro istanze di lotta, consapevoli che solo la lotta può scongiurare i licenziamenti.

Collettivo Politico 13 Rosso Firenze

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