di Laura Novi
“I morti si piangono una volta sola e poi si cerca di fare quello che loro non possono più fare.
Non si può amare, scrivere, lottare, pensare con il pianto che annebbia gli occhi e la testa”
Oggi è il giorno del pianto e con la rabbia in gola e le lacrime agli occhi è difficile scrivere di Lorenzo, il compagno «Orso», ucciso dall’Isis contro il quale stava combattendo sul fronte di Baghouz, nella Siria nordorientale.
Lorenzo combatteva per difendere tutti noi da quel califfato nero che troppi combattono a parole finanziandolo con la mano nascosta. Combatteva per difendere valori come giustizia e libertà contro l’oscurantismo e il fanatismo religioso: per questo era partito da Firenze un anno e mezzo fa, per combattere una battaglia di civiltà per tutti noi così presi a difendere il nostro spazio e a coltivare la paura del diverso.
Ci stringiamo alla famiglia e agli amici di Orso, davanti al suo sacrificio mancano le parole e possiamo solo chinare la testa: riconoscenza eterna,ti salutiamo a pugno chiuso,Lorenzo per tutti,tu “Tekoser”,compagno ed uomo vero,rivoluzionario internazionalista per sempre.
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Firenze ha perso una stella rivoluzionaria..Lorenzo per sempre.
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